Tuesday, April 7, 2009

Sordità: Il Mondo del Lavoro


C'è stato un thread sul Forum SOL chiamato: Sordità- Il Mondo del Lavoro.
Quantum ha lasciato questo commento:

Dunque, a come mi è parso di vedere, c'è una confusione su ciò che concerne il mondo del lavoro e in particolare sulle categorie protette ( mi riferivo al thread "La riconoscibilità del sordo"). Non si tratta di parlare di problemi da risolvere sul lavoro ma di una difficoltà riguardo la collocazione lavorativa dei disabili, al giorno di oggi, dopo le diverse congiunture avvenute negli ultimi 5-10 anni da parte delle aziende.

La disoccupazione dei disabili non è legata particolarmente alla crisi attuale ma alla recente modifica della legge 68/99, a parere mio, inadeguata per l'assunzione dei disabili gravi ( cioè quelli che hanno una percentuale superiore al 66-70% di invalidità ) e all'aumento di aziende di taglio piccolo ( dai 15 ai 35 dipendenti ) in Italia, oltre alla mancanza di ignoranza da parte di persone che non sanno che da anni esistono delle leggi che agevolano l'apertura di piccole imprese da aprire, in particolare, nelle zone disagiate ( ci sono agenzie che finalizzano investimenti e sviluppano il supporto alle piccole imprese o aziende che incubano i progetti dei giovani imprenditori ).

Il problema c'è, ma non si vede.
Un esempio? Di recente, le banche hanno firmato un accordo con il governo per partecipare al fondo di solidarietà a patto di non assumere disabili. Se un sordo che sognava da tempo di lavorare in banca che rappresentava per tutti un posto fisso e sicuro per tutta la vita, ora, pare, sia difficile che l’idea diventi attuabile.

Le mansioni – facendo sempre riferimento alle categorie protette – come fare la babysitter o fare assistenza sociale ai bambini o agli anziani, per esempio, sono a rischio per i disabili perché non esiste ancora la possibilità di venire tutelati dalla famosa legge 68/99 una volta assunti ( a meno che l'assistente sociale sia disabile che può assistere disabili di pari grado, l'ENS, per esempio, ci sta lavorando per rafforzare questo nuovo ruolo, a seguito della rapida diffusione di docenti LIS e degli assistenti sociali, ruoli ancora scarsamente tutelati: ho riportato questo caso particolare perché penso che potrebbe essere utile, a titolo informativo, per chi è intenzionato, in futuro, a diventare un assistente sociale ).

Al giorno di oggi, conviene sempre essere tutelati per effetto della legge 68/99, poco importa se il contratto è del tipo a tempo determinato o indeterminato.

Inoltre, ritengo che sia utile prestare particolare attenzione per i neoassunti disabili: spesso non viene offerta loro formazione iniziale ( ved. es.: contratto di formazione ) perché
per alcune aziende non è fondamentale per via del fatto che hanno semplicemente lo scopo di ottemperare all’obbligo di assunzione dei disabili.

Sulla base delle informazioni in mio possesso, la situazione, a Milano e provincia, per i disabili sensoriali, non sia rosea. Le aziende non hanno l'obbligo di assumere i disabili con elevata percentuale di invalidità, a loro basta ottemperare la legge assumendo disabili con una percentuale minima di 46%. I sordi, in particolare quelli invalidi al 100%, vengono messi in fila e, a volte, anche dequalificati.

Ciao,
Q-G

*FYI*


Secondo quanto dichiarato dall′assessore alle risorse umane del comune di Roma, Enrico Cavallai, saranno circa quarantaquattro le persone con disabilità che verranno inserite, a tempo indeterminato, come dipendenti comunali tra il 2009 e il 2013.
Il comune, in accordo con la provincia, intende mettere in pratica il dettato della legge 68 del 1999 (sul collocamento delle persone con disabilità) attraverso l′istituto della convenzione.
«I primi 11 dipendenti - si legge nel comunicato stampa - verranno assunti quest′anno, tutti firmeranno un contratto a tempo indeterminato e full time».

«Sempre in virtù dell′applicazione della legge 68/99 la provincia di Roma ha assunto 5 persone con disabilità lo scorso anno e altre 5 saranno assunte nel corso nel 2009. Dobbiamo però lavorare insieme, comune, regione e provincia perché venga quanto prima riproposta la figura del tutor, ovvero di una persona specializzata che aiuti nella continuità dell′inserimento lavorativo e prepari l′azienda, o l′ente, ad accogliere la persone con disabilità. Soprattutto se questa è psichica o psichiatrica», conclude Tiziana Biolghini, responsabile ufficio speciale per le politiche per l′handicap della provincia di Roma.

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