Monday, February 11, 2013

Momenti di Apprendimento

 
Al di là della provenienza della foto, l'ho postata perchè ricordo che quando ero piccola giocavo a " un duè e trè, campana!" (la melodia del giochino imponeva l'accento sui numeri). Posto questa foto, per rispondere anche alla logopedista che invita un'estranea ad entrare in casa per aiutare un bambino sordo a sviluppare il linguaggio . Quando giocavo a campana, lo facevo saltando alcuni numeri e i miei cuginetti, mitici caregiver, mi facevano rifare il turno oppure quando si incavolavano (saltavo con disinvoltura dal tre al sei) me lo facevano saltare. Non si può dimenticare che un bambino, anche quando ha genitori sordi, gioca con il mondo esterno, gioca con i cugini, con gli zii, con la vicina, con il compagno...gioca con chiunque. Ogni persona è una risorsa infinita, immensa e preziosa. Quindi potrà sviluppare il linguaggio in ogni occasione. Il vero linguaggio è quello informale, quello che ricava molto dalla conoscenza tacita e implicita, non è solo quello formale, organizzato, strutturato a SVO (soggetto-Verbo-Oggetto). Non dico che il lavoro logopedico non sia importante, ma esiste anche il resto. Esiste anche lo sviluppo prossimale del bambino. 
-Anna Orato

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